Il M° Alessia Viti in concerto

Avete presente quei concerti, magari visti nei film, che un tempo si organizzavano nei migliori salotti? Riuscireste a trovare un’equivalenza moderna che fonda altrettanto l’aggregazione familiare con la fruizione culturale? Evidentemente no. Quelle opportunità erano luogo di scambio per individui di varie branche di scienze ed arti, e spesso fuoco di innovazioni ulteriori in ogni campo. Ma anzitutto erano opportunità per insegnare letteralmente la cosa più complessa: la sensibilità alla bellezza.

Il M° Alessia Viti in concerto

E quindi, siccome alle volte è più opportuno e onesto imitare il passato che imbizzarrirsi per l’ultima trovata, il M° Alessia Viti, ventinovenne di Altamura ma laureata in San Pietro a Majella, ha elaborato un’idea che ripristini questo antico uso. Ma ovviamente con tutti i vantaggi comunicativi e tecnologici dell’oggi. Il progetto si chiama Door-to-Door, e molto semplicemente si pone l’obiettivo di riunire formazioni di musicisti diverse, a seconda delle necessità, per suonare direttamente nelle case dei richiedenti. Tutto è nato da un regalo, fatto da un privato ad una sua parente, che non poteva andare al teatro per motivi di salute, e che ha ispirato Alessia Viti. Portare in casa la musica, in effetti, permette ad un tempo anche di saltare i convenzionali problemi logistici e organizzativi delle sedi concertistiche consuete.

Il M° Alessia Viti in concerto

E poi, soprattutto, di lasciare al pubblico scegliere, concordandolo, il repertorio, “ospitando” di fatto con pieno protagonismo la musica tra le proprie mura. Qualcosa che, oggi come allora — e va detto —, nobilita molto chi la sostiene. Altrettanto nei fatti tutto è molto semplice. Si parte da un database dove sono registrati i musicisti, gli strumenti e i brani complessivi del progetto disponibili, così da poter essere incrociati volta per volta ed offrire rapidamente al richiedente più pacchetti musicali eseguibili, con la qualità del repertorio già studiato ma con la rapidità di un pony express della musica. Il fine ultimo è quello di realizzare qualcosa che vada oltre l’esecuzione tout-court, ma crei un’intimità tra pubblico e musicisti altrove irraggiungibile. Door-to-Door è stato lanciato nel maggio 2017 come un service, i cui generi musicali vanno dalla cameristica al jazz, e le cui prestazioni si modellano sulla richiesta di clienti, financo la ricerca delle partiture di brani da arrangiare opportunamente a seconda della richiesta e degli strumenti a disposizione. Il progetto sarà poi perfezionato da una piattaforma web, dove gli utenti potranno prenotare con un clic l’ensemble desiderato e il repertorio scegliendoli da un menù, nonché bloccare la data.

Il M° Alessia Viti in concerto

All’interfaccia on line si aggiunge sempre la possibilità di avere una consulenza preventiva (via mail o telefonica) con l’organizzazione. Di qui a pensare addirittura a una app il passo è breve. Ma a chi si rivolge Door-to-Door? A tutti, senza riserve. E già esiste un pubblico di musicofili, abituali patrocinanti per tradizione familiare, che ne sono i veri mecenati. Scopo del progetto è sconfinarne, per portare la musica nelle case di chiunque e per qualunque occasione. E poi sbrinare quell’imbarazzata resistenza di chi non ha l’orecchio abituato al concerto, ma ne è sedotto, ed è felice di lasciarsi consigliare dall’organizzazione di Door-to-Door. Un modo per farlo? La lezione concerto. Ovvero, la possibilità d’introdurre ciò che si va a suonare con alcune nozioni e aneddoti legati al compositore, al contesto e al brano (e la musica ne è stracolma). Il primo territorio di riferimento del progetto è Napoli, ma Alessia Viti già immagina un graduale ampliamento dell’offerta, col proposito dell’affiliazione di nuovi musicisti magari direttamente in loco. E le limitazioni possibili? Quelle riassunte dalla battuta di Arturo Toscanini, che diceva che all’aperto si potesse soltanto giocare a bocce. Tradotto, significa che Door-to-Door è aperto a tutte le richieste e a tutte le occasioni, con anche possibilità d’impiantistica per gli esterni, ma, proprio perché musica “da salotto”, non può certo prestarsi ad essere un’itinerante Woodstock. E questo per il bene della musica e del cliente, nonché dell’immagine stessa del progetto, che, giovane e modernissimo, porta nelle sue vene l’eredità ed il fascino di una tradizione indeteriorabile.

James Tissot, Il concerto, 1875 ca., Manchester City Art Galleries, Manchester, UK

 

Info e contatti:

M° Alessia Viti, 3285511875 / alessiaviti.vl@gmail.com

 

 

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