Tra la pandemia, i lockdown, le aspettative per un vaccino, molti si sono incollati a tv e giornali per sapere quanto grave fosse la situazione, quando ne saremmo usciti e come il resto del mondo la stesse affrontando. Ma in ambito di comunicazione e diritti digitali non per tutti è stato così.

Antagonisti della digitalizzazione

Certo, anche in Africa in questi nove mesi sono state attuate misure per contenere la diffusione del virus. Ma alcuni governi, approfittando della situazione, hanno calcato la mano. Si sono resi veri e propri antagonisti dei diritti digitali, producendo volutamente disinformazione e cattiva informazione sul virus e le dinamiche di contorno.

Il progetto Global Voices

Per questo Global Voices ha avviato un progetto per indagare e mostrare quanto controllo abbiano esercitato i governi sulle notizie legate al Covid-19. Il progetto, denominato “Diritti digitali in isolamento, il controllo dei governi sui racconti del Covid-19 in Africa”, ha preso avvio nel mese di dicembre e si concluderà a febbraio 2021. Includerà il contributo di nove giornalisti, incaricati di mostrare come i governi abbiano sfruttato la pandemia per limitare i diritti dei cittadini negli spazi digitali africani. In estrema sintesi, i reportage mostreranno come lo sfruttamento di occasionali “stati di emergenza” abbiano posto un ulteriore freno ai diritti digitali, ingaggiando una vera e propria manipolazione mediatica.

I paesi africani presi in esame saranno Algeria, Namibia, Etiopia, Mozambico, Tunisia, Uganda, Tanzania, Zimbabwe e Nigeria. Il progetto in questione è l’ultimo di un grande mosaico iniziato nel 2019 con la stessa e urgente tematica. Sempre su Global Voices è possibile consultare “Scrivere per la libertà: politica e diritti digitali in Africa” e “Il progetto ‘Matrice d’identità’: la gestione delle minacce online sulla libertà di espressione in Africa”.

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