Le lacerazioni dell’io secondo Mario Iaione.

Imperscrutabile, non ha occhi; il viso è celato dietro una maschera, cortina inaccessibile, impenetrabile. Non ti fidi dell’uomo senza volto. Finché non ti accorgi che è come te.  Fratture, cicatrici, ne lacerano la superficie metallica, segnandola. Squarci più o meno profondi, frammenti ricomposti grossolanamente, con fatica si tengono su, a plasmare una creatura ancora più bella, perché più vera, poetica. L’uomo senza volto si racconta, dal 6 al 20 di questo mese, presso l’art gallery Coronari 111, ove dà vita alla mostra Dei volti di-visi. Poco più di venti opere del Maestro Mario Iaione – tra cui installazioni “bidimensionali” da affiggere su parete, e sculture tridimensionali, da percorrere con lo sguardo lungo tutti i trecentosessanta gradi – celebrano la “costruzione” del quotidiano; atto la cui natura sia un continuum basato sul binomio di “fare e disfare”, “edificare e radere al suolo”, “mettere e togliere”. Gesto che rende giustizia all’esperienza empirica del vivere giorno dopo giorno, sublimato, con tutte le sue difficoltà, nelle opere del Iaione.

obliqua-mente

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here