In un intervento al convegno dei vescovi del Mezzogiorno a Napoli “Chiesa e lavoro: quale futuro per i giovani del Sud?”, il presidente della giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, ha rilanciato, alla presenza del Ministro della Coesione Territoriale e del Mezzogiorno Claudio De Vincenti, la proposta di assunzione di duecentomila giovani da impiegare nelle pubbliche amministrazioni con uno stipendio iniziale di 900 euro: solo così sarà possibile riprendere il turnover, bloccato da dieci anni.

Obiettivo principale di tale progetto, come ha sottolineato il presidente De Luca, è quello di arginare il fenomeno della cosiddetta “fuga di cervelli”, evitando che giovani diplomati e laureati, le nostre menti fresche, siano obbligati, per trovare lavoro, a lasciare il proprio paese.

A giudizio di De Luca, l’operazione sarebbe possibile con un investimento di due miliardi e 600 milioni, reperibili dal risparmio del 5% degli incentivi che il governo dà alle imprese. “Mettendo in piedi uno sforzo unitario – ha aggiunto – possiamo rendere concreta un’operazione che dà speranza di rinnovamento concreto e di un’opportunità di lavoro e di vita”.

De Vincenti, d’altro canto, ha sostenuto che il punto chiave dell’intera questione sia riavviare l’economia del Sud in toto: fare posti nel settore pubblico senza rimettere in marcia l’economia del Mezzogiorno sarebbe solo un’uscita comoda, che però non risponde ai reali doveri della pubblica amministrazione nei confronti dei cittadini.

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