Dal 14 novembre e fino al 28 febbraio 2016, grazie alla collaborazione tra la Staatsgalerie di Stoccarda e la Fondazione Ferrara Arte, si tiene la mostra De Chirico a Ferrara, 1915-1918. Metafisica e avanguardie, che vede finalmente il “ritorno a casa” dei capolavori che il maestro dipinse nella città estense dal 1915 al 1918. Tale periodo segna la vita di De Chirico che, con l’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, lascia Parigi e si arruola nell’esercito entrando nel Reggimento di Fanteria di Ferrara. È proprio la permanenza in questa città che darà modo all’artista di partorire delle nuove opere, profondamente diverse dalle precedenti, che avranno una grande influenza anche sulle avanguardie europee.
Travolto dalla bellezza di Ferrara e dai ritmi, quasi sospesi, della vita cittadina dell’epoca, De Chirico immagina un mondo dalle fattezze irreali, popolato da esseri altrettanto fantasiosi. La città, così, diventa un luogo senza tempo, alle volte immersa in tramonti fantastici; le stanze hanno prospettive vertiginose e accolgono oggetti misteriosi, scoperti nelle esplorazioni dei vicoli del ghetto; i protagonisti sono manichini da sartoria, personaggi muti e senza volto che recitano su un palcoscenico. Sulle tele, caratterizzate dall’intenso cromatismo, sono raffigurati scorci di edifici e fabbriche, carte geografiche, strumenti da disegno e misurazione, ma anche prodotti da forno tipici della tradizione locale. Nella poetica metafisica tutti questi elementi, isolati dal loro contesto e accostati tra loro senza far capo a precise regole gerarchiche, rivelano nuovi significati, non immediatamente accessibili, che suscitano nello spettatore un cortocircuito percettivo.
Francesca Cerio