Damiano Michieletto è un regista trentanovenne impegnato a porsi domande da spettatore. Protagonista indiscusso di stagioni liriche e di prosa, nazionali e non, ha sempre arricchito la visione registica sorprendendo il pubblico, non accontentandolo. Ha diretto allestimenti d’opera di Donizetti, Verdi, Tell, Rossini, Mozart (per citarne alcuni) proponendo progetti scenografici e strutture registiche inconsuete. Sì, insomma, inconsueto potremmo considerare il – Ballo in maschera – di Verdi, dove la vicenda, secondo l’impulso dato da Michieletto, avrebbe luogo nel pieno di una campagna elettorale, per non parlare de -La scala di seta- di Rossini. Infatti, pare proprio che il regista veneziano abbia suscitato l’interesse (positivo o negativo che fosse) di pubblico e critica, disegnando sul pavimento solo la pianta della casa rappresentata, senza muri, pareti, introducendo la figura dell’architetto-arredatore, che nel corso della rappresentazione sistemerebbe, di volta in volta, gli oggetti di scena. Prossimi appuntamenti italiani con la sua anticonvenzionale regia: – L’ispettore generale – di Gogol, – Don Giovanni – di Mozart, – Divine parole – di Ramón María del Valle Inclán.

DamianoMichieletto

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