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Se c’è una cosa che abbiamo imparato dalla pandemia è che non possiamo più fare a meno di internet e dei dispositivi di connessione; tutto si è trasferito sul web, dalle riunioni di lavoro alle videochiamate con gli amici. Il massiccio spostamento di dati e comunicazioni onine però ci rende ora più che mai vulnerabili agli attacchi di hacker, che in questa situazione hanno ovviamente trovato un vero e proprio paese dei balocchi.

Cybersecurity: il digital event

Fortunatamente la questione non ha lasciato indifferenti aziende e consumatori, che sono ben consapevoli dei rischi che quotidianamente corriamo connettendoci al web. Ed ecco che infatti pochi giorni fa si è svolto il digital event “Cybersecurity. Le nuove sfide per le imprese che cambiano”, organizzato da 24 Ore Eventi, a cura di Nòva 24 Il Sole 24 Ore e in collaborazione con Assolombarda e il Laboratorio Nazionale di Cybersecurity del Cini, con oltre 1.600 utenti collegati.

Il Cyber Security Act

Lo scorso anno la CE ha varato il Cyber Security Act, il regolamento per rendere omogenea e più efficace la sicurezza informatica. Facendo capo all’ENISA (l’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione), il regolamento prevede la creazione di una serie di certificazioni che possano dare indicazioni chiare ad aziende e consumatori sull’affidabilità di prodotti e servizi digitali.

Bollini per i dispositivi informatici

Uno po’ come la fascetta del risparmio energetico applicata sugli elettrodomestici, sui dispositivi informatici verrà applicato un bollino che indicherà quanto sono resistenti agli attacchi hacker e quanto bene proteggono i nostri dati. Dal Cloud alla videosorveglianza, da dispositivi medici ad accessori sportivi, ogni tipologia di prodotto e servizio avrà le sue norme alle quali aderire. Il primo “bollino” in arrivo dovrebbe essere proprio quello per la sicurezza del Cloud; poi si formeranno anche le commissioni per gli altri prodotti e servizi.

Purtroppo, l’aderenza alle nuove certificazioni di sicurezza sarà su base volontaria e quindi sul mercato si troverà un mix di prodotti certificati e no. Si spera, però, che i nuovi bollini possano diventare un elemento differenziante così efficace da forzare tutti i produttori a servirsene.

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