Alla fine è scoppiata crisi. Dopo settimane di minacce Matteo Renzi ritira le sue due ministre e il suo sottosegretario dal governo di Giuseppe Conte.
Analizziamo a questo punto i possibili scenari che si prospettano per l’esecutivo italiano.
Conte-ter, con Renzi
Il Premier potrebbe andare da Mattarella e rassegnare le dimissioni. A quel punto Conte dovrebbe ricevere un incarico per formare un terzo Governo (Conte-ter), sempre guidato da lui e con il sostegno di Italia Viva. Conte rinnoverebbe la squadra di Ministri, con un maggior coinvolgimento del partito di Renzi, e si presenterebbe davanti alle Camere per la fiducia (quasi scontata).
Conte-ter, senza Renzi
Conte potrebbe formare una nuova maggioranza parlamentare (senza Italia Viva) sostenuta dai cosiddetti “responsabili”, i membri dell’opposizione e del gruppo misto pronti a passare alla maggioranza. In tal caso, Mattarella si attende le dimissioni di Conte per poi affidargli un nuovo incarico e andare in Parlamento per la fiducia (meno scontata).
Rimpasto
Conte potrebbe decidere di non dimettersi e di optare per un rimpasto, cambiando alcuni Ministri dell’attuale esecutivo, ma senza le dimissioni di tutto il Governo. Il Premier chiederebbe la fiducia alle Camere, ma è probabile che Italia Viva non voti a favore. A quel punto Conte andrebbe alla ricerca dei “responsabili”.
Stessa alleanza, ma senza Conte
Senza l’accordo tra i renziani e Conte per il Conte-ter, le consultazioni tra Mattarella e i partiti potrebbero portare un nuovo Governo con la stessa maggioranza, ma con un Presidente del Consiglio diverso. Questo sarebbe lo scenario preferito da Renzi, ma non piace al PD e al M5S.
Governo tecnico o di scopo
Senza una soluzione politica in Parlamento, potrebbe aprirsi l’ipotesi di un Governo tecnico. Si tratterebbe di un esecutivo formato da personalità non schierate politicamente. L’alternativa sarebbe un Governo di scopo, ossia un esecutivo di breve durata, nato dall’accordo tra maggioranza e opposizione per realizzare alcune riforme indispensabili.
Elezioni anticipate
Senza una maggioranza in Parlamento (attuale o nuova) in grado di sostenere un nuovo Governo, l’Italia tornerà a votare.