L’importanza delle relazioni.

Il coworking è una forma di organizzazione orizzontale che consiste nella condivisione di uno stesso ambiente di lavoro, con lo scopo di creare un team di potenziali collaboratori, migliorare la propria rete di contatti e abbattere i costi dell’ufficio classico. L’aspetto relazionale è decisamente rilevante: co- sta per collaborative e Brad Neuberg – giovane ingegnere specializzato in tecnologie del web – adottò il termine per uscire fuori dall’ambiente chiuso e isolato, cui lo costringeva la posizione di freelance homeworker. Accadeva nel 2006. Recentemente nella ricerca “Metodi di acquisizione e riconoscimento delle skills informali dei giovani nell’economia della conoscenza di Milano. Il ruolo dei co-working spaces a Milano”, Adam Arvidsson e Elanor Colleoni hanno osservato che i famosi ceti medi, hanno per molto tempo vissuto un’esistenza profondamente apolitica e sicuri nelle carriere delle grandi organizzazioni si sono orientati verso il privato e verso i consumi. A questo periodo di prosperità e calma sono seguiti tre decenni di marginalizzazione e precarietà: sempre più i lavoratori cognitivi sono diventati freelance, costretti a difendersi individualmente su un mercato di lavoro che offre sempre meno possibilità. Negli ultimi anni però, parole come co-working o sharing economy sembrano segnalare che è in atto un processo di riorganizzazione. In particolare gli studiosi si riferiscono ai coworking come luoghi di riorganizzazione del lavoro cognitivo.

Il caso di Napoli: re.work
re.work, il coworking space nato di recente a Napoli, guarda agli insegnamenti del guru della comunicazione – Derrick de Kerckhove – e considera i concetti di “collaborazione” e “rete” come pratiche necessarie alla definizione dell’identità dello spazio. re.work è il “contenitore” di due tipi di rete: una rete spontanea, fatta di coworkers che collaborano tra di loro a progetti comuni e una rete in cui lo staff, fa da supporto e nodo nevralgico con il mondo esterno. Ecco il significato dell’affermazione: “Un’organizzazione condivisa facilita l’accesso a quelle risorse necessarie al completamento di un profilo professionale competitivo sul mercato, in termini di immagine, credibilità e affidabilità”.

Esterna re Work

 

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