183mila nuovi contagi secondo il bollettino dello scorso 21 giugno da parte dell’Organizzazione mondiale della Sanità: mai registrato un numero così elevato di risultati positivi in un solo giorno.

Mentre la situazione appare drammatica dal nord al sud delle Americhe, in un’area nella quale si concentra il maggior numero di contagi e si registra la maggiore incidenza di morti – negli Stati Uniti 2.268.753 casi, 27.575 soltanto martedì 23 giugno; in Brasile 1.085.038 dei quali 17.459 nell’ultima rilevazione – sebbene in generale l’Europa attraversi una fase generale di riaperture, due episodi suggeriscono come non sia ancora giunto il momento di decretare formalmente lo scampato pericolo.

In Germania mezzo milione in isolamento

Le autorità statali tedesche hanno deciso per restrizioni di movimento nel distretto di Guetersloh all’interno del land Nord Reno-Westphalia, in seguito ad un focolaio da Covid-19 nel mattatoio della società Toennies con 1.500 dipendenti risultati positivi ai tamponi.

Il primo ministro della regione Armin Laschet ha annunciato che l’intero distretto rimarrà in quarantena per un periodo di sette giorni sino al 30 giugno: scuole, centri sportivi, ristoranti e birrerie chiusi, negozi aperti ma con rigorose misure di prevenzione e sicurezza.

Con oltre 6mila dipendenti e già 1.500 risultati positivi ai test, le autorità non riescono a calcolare la stima delle possibili persone entrate in contatto con le persone infette e pertanto potenzialmente contagiate.

A fronte della situazione d’emergenza, si apprende dalla lettura di una nota pubblicata sul sito istituzionale del distretto, “tutti i cittadini che non presentano sintomi possono anche sottoporsi al test del medico di famiglia”.

Ritorno delle restrizioni in Portogallo

A partire da martedì 23 giugno, il governo lusitano registrando circa 9mila nuovi casi nel periodo tra il 21 maggio ed il 21 giugno ha optato per la reintroduzione di una serie di misure di contenimento nell’area della capitale portoghese, Lisbona.

Tra le restrizioni, si annoverano la serrata degli esercizi commerciali alle 20 fatta eccezione per la ristorazione, il divieto di assembramenti oltre le 10 persone e la maggiore sorveglianza all’interno dei centri commerciali.

In Italia preoccupazione per focolaio a Mondragone

Il 23 giugno sono risultati positivi ai tamponi nel Paese soltanto 122 individui ed il numero dei decessi si è attestato a 18 con un rapporto tamponi-casi positivi pari allo 0,29 percento.

In Campania, preoccupa la situazione dei cosiddetti Palazzi Cirio a Mondragone, in provincia di Caserta: con 519 tamponi processati al 23 giugno, 25 sono risultati positivi.

Con un’ordinanza, lunedì il governatore Vincenzo De Luca ha decretato l’istituzione della “zona rossa” sino al 30 giugno per il comprensorio di quattro edifici nei quali si stima vivano circa 700 persone, con il divieto di entrata e di uscita dall’area e l’isolamento domiciliare, fatta eccezione per il transito del personale sanitario e l’ingresso delle derrate alimentari .

Foto di Brian McGowan; Fonte unsplash.com

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