Con l’ultimo rapporto Istat su “Produzione e lettura di libri in Italia” e le stime raccolte dall’Aie (Associazione Italiana Editori) possiamo iniziare a tirare le prime, vere somme dell’anno appena trascorso tra cancellazioni di eventi e riscoperte della lettura.
L’analisi Istat
Nonostante sia relativo al 2019, il rapporto dell’Istat contiene interessanti prospettive degli editori per l’anno 2020 in termini di fatturato. Nove editori su dieci hanno subito perdite considerevoli. Più precisamente, un editore su tre prevede perdite fino al 30%, uno su quattro fino al 75%. Solo una piccola percentuale di editori, ovvero il 7,4%, prevede di non subire perdite. Le perdite oltre il 75% sono previste dagli operatori della piccola e micro-editoria.
Riscoperta della lettura
Nell’anno della pandemia, però, gli italiani hanno riscoperto la lettura. Il dato più immediato, come riporta l’indagine “La lettura e i consumi culturali nell’anno dell’emergenza” ad opera del Centro per il libro e la lettura-Cepell del Mibact e di Aie, è di un +3% relativo a chi ha letto almeno un libro negli ultimi 12 mesi. Secondo l’Istat, la lettura ha accompagnato più di 6 persone su 10 (62,6%) durante il primo lockdown, rappresentando la terza attività dedicata al tempo libero dopo tv e radio (93%) e contatti telefonici/videochiamate (74,9%). La lettura cartacea è preferita rispetto al digitale (19,9%) e sono ancora poche le persone che alternano entrambi i formati (1,7%). La limitazione degli spostamenti ha comunque portato a un acquisto più considerevole di e-book (30%) ed audiolibri (12%) e molti italiani (3,4 milioni) hanno acquistato per la prima volta libri da store online.
Gli eventi
La flessione del fatturato prevista dagli editori è comunque da leggere in un’ottica imprenditoriale: per via della pandemia hanno subito cancellazioni numerosi eventi, come i consueti saloni e festival letterari. Sono state infatti cancellate o sospese l’83,4% delle presentazioni al pubblico delle nuove proposte, si è ricorso alla cassa integrazione per il proprio personale fino al 30,3% e si sono visti sospendere o cessare contratti con clienti e fornitori fino al 29%.
Come fronteggiare le limitazioni
Gli editori si sono comunque armati per venire incontro alle esigenze dei propri lettori ed autori, con il rinvio delle nuove uscite editoriali in programma (79,6%), potenziando i canali di vendita online (56,4%) e portando il lavoro in modalità smart working per il proprio personale (54,4%). C’è stato un ampliamento dell’offerta di titoli in formato digitale, scelta da un editore su tre (29,2%), promuovendo reti con librerie indipendenti per la consegna di libri a domicilio e organizzato eventi di promozione online. Sono stati inoltre diffusi, soprattutto dai grandi editori, e-book e audiolibri in formato gratuito.