Sono anni ormai che per la nota catena di videogiochi si parla di chiusura e fallimento, ma negli ultimi giorni si è fatto un gran parlare di azioni al rialzo, guerre di mercato che “partono dal basso” e di bolle speculative. Se però ci hai capito poco e nulla non preoccuparti: eccoti una spiegazione chiara su quanto è accaduto!

Antefatti

Siamo nell’aprile del 2020. Purtroppo, la catena specializzata nella vendita di videogiochi al dettaglio e di merchandising a loro legati non guadagna molto, visti i nuovi trend del mercato digitale. Le sue azioni valgono 3 dollari e così l’azienda si appresta a chiudere ben 450 punti vendita. Con un rapido salto arriviamo a settembre 2020 dove Ryan Cohen, padrone di un sito internet per la vendita di cibo per animali, acquista il 13% della società (GameStop appunto) dichiarando guerra ad Amazon: sarebbe riuscita a renderla una sua degna avversaria. Incredibilmente… ci riesce. Le azioni, dopo l’ingresso di Cohen, arrivano a valere 12 dollari.

Un gioco di azioni

Alcuni Hedge Funds (coloro che gestiscono i fondi speculativi di molti investitori) decidono così di scommettere al ribasso sulle azioni della nota azienda, convinti che i 12 dollari per azioni non rispecchi il loro reale prezzo di mercato e sia così destinato a crollare inesorabilmente. E così arriviamo alla “guerra di mercato gestita dal basso”: molte community online decidono di investire, in maniera amatoriale, sulle stesse azioni, riunendosi su piattaforme come Reddit e in gruppi come Wall Street Bets, fra i più citati dalle altre testate.

I risultati non si fanno attendere: questi piccoli investitori in rivolta riescono a spingere il prezzo verso l’alto e a rovinare i piani dei grandi fondi. Le azioni, a metà gennaio 2021, arrivano a toccare i 40 dollari (contro i 3 dollari dell’anno precedente, ricordate?). Ben presto la rivolta ingloba persone da ogni parte che, solo per fare un dispetto agli Hedge Funds, decidono di comprare azioni GameStop. A questo punto, gli Hedge Funds si vedono costretti ad abbandonare la vendita per limitare le perdite, acquistando a loro volta azioni della compagnia, ma così facendo il prezzo non fa che salire. Il 28 gennaio 2021 arrivano a costare 468 dollari.

Dov’è il problema?

Benché sulla carta la questione faccia quasi sorridere, gli Hedge Funds avevano ragione: quei prezzi non riflettono il reale valore dell’attività, fino a poco tempo fa in forte crisi. Chi ha già abbandonato il gioco ha ricevuto un forte guadagno, ma rimane un forte rischio per chi rimane: da un momento all’altro, il prezzo potrebbe cadere vertiginosamente. E poi, siamo sicuri che sia legale?

In teoria sì. Condividere un’idea di investimento e riunirsi nell’azione è perfettamente legale. Il dibattito è aperto su una questione più complessa: è legale organizzarsi con lo scopo di manipolare i prezzi del mercato? Il dibattito sta infiammando la rete in queste stesse ore, per questo avrai visto notizie su notizie con dati su dati che tentavano di sbrinare quest’enorme matassa. Se piattaforme come Reddit hanno dovuto limitare gruppi come Wall Street Bets, app di trading come Robinhood hanno limitato per alcune ore la possibilità di acquistare azioni GameStop. Ciò non ha fatto altro che infiammare di più gli animi: è giusto privare gli investitori di investire nel mercato aperto? Ciò ha portato a una vera e propria causa legale contro Robinhood.

Cosa succederà adesso?

Difficile prevederlo ora come ora. Con tutte le polemiche innescate, il prezzo è sceso a 195 dollari. Ben lontani dai 468 dei giorni scorsi, ma anche dai 3 dollari di aprile 2020. I grandi fondi hanno deciso di abbandonare la partita, dichiarandosi sconfitti dai piccoli investitori. Di certo, il mercato finanziario, grazie ad iniziative come questa e alle nuove tecnologie, non sarà più lo stesso.

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