A dirlo è stato il candidato democratico Joe Biden in piena campagna elettorale nella corsa alla presidenza degli Stati Uniti, che avrà il proprio culmine il prossimo 3 novembre.

Successivamente aver incontrato in forma privata a Houston – nello stato americano del Texas – la famiglia dello scomparso afroamericano George Floyd, ucciso da un ufficiale di polizia bianco, l’ex vicepresidente americano ha commentato il momento davanti alle telecamere dell’emittente CBS come “un grande punto di svolta nella storia americana”.

Il racconto di Biden

Ai giornalisti dell’emittente televisiva americana, il candidato dem ha raccontato alcuni dettagli dell’incontro: “Sono una famiglia incredibile. La sua piccola figlia era lì. Ha detto ‘Papà cambierà il Mondo. E penso che suo padre cambierà davvero il Mondo”.

Proseguendo: “Penso che quello che è accaduto qui sia uno dei più grandi punti di svolta nella storia americana, in termini di libertà civili, diritti civili e trattamento dignitoso delle persone”.

Le opinioni divergenti tra i due sfidanti

Biden critica aspramente l’azione politica del presidente Trump – candidato per il secondo mandato alla Casa Bianca – a proposito della mancata condanna degli esecutori materiali dell’omicidio  e dei continui slogan a mezzo social incitanti alla presa di forza da parte delle autorità per sedare le proteste in corso in tutto il paese.

Dal canto suo, il presidente Donald Trump a suon di tweet invoca in maiuscolo “Legge ed ordine”, parole non nuove agli slogan dei predecessori repubblicani.

L’ufficiale Chauvin

È il poliziotto accusato di aver ucciso l’afroamericano, dopo avergli appoggiato il ginocchio sul collo e non avergli permesso di respirare.

Derek Chauvin, per il quale le autorità hanno fissato una cauzione di 1 milione e 250mila dollari – fino a lunedì 8 giugno ammontava ad 1 milione, poi mutata per la severità delle accuse e l’onda di indignazione pubblica – dovrà presentarsi nuovamente in tribunale il prossimo 29 giugno.

©[Mykhaylo Palinchak]/123RF.COM

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