Un trend costante che aggrava un bilancio complessivo di 1,85 milioni di casi e circa 108 mila vittime totali, stando ai dati aggiornati dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità.
Soltanto durante la giornata di giovedì 4 giugno – fonte l’Organizzazione Mondiale della Sanità – i casi accertati ammontavano al numero allarmante di 24.890 e 1.035 deceduti, con una diffusione maggiore riscontrata negli stati meridionali del paese e la costa che si affaccia sull’oceano Pacifico.
Al momento, il timore delle autorità sarebbe legato agli assembramenti per le proteste in seguito alla morte dell’afro-americano George Floyd, i quali potrebbero diventare l’origine di nuovi focolai.
I numeri non eguagliano i picchi di aprile
Sebbene alto, il numero dei nuovi contagi è inferiore a quanto registrato durante i precedenti mesi: le rilevazioni infatti registrano dei decrementi negli stati nord-orientali.
Con un rimando ai dati dei picchi assoluti di aprile, correva il giorno 26 quando il numero dei nuovi casi giornalieri ammontava a 38.509 nuovi casi e, diversamente, con riferimento al picco delle morti giornaliere lo scorso 19 ne venivano registrate 6.409.
Ma la caduta dei blocchi tra gli stati dell’unione ed una riapertura della viabilità alle stesse condizioni del periodo precedente alla diffusione del virus, potrebbe facilitare una veloce inversione di tendenza.
La situazione nel Sud del continente
Dalla morsa del Covid-19 non è esente neanche l’America Latina, nella quale il numero totale accertato ammonta ad oltre 1 milione e 200mila casi d’infezione ed oltre 66mila morti.
In Brasile – tra i paesi più gravemente colpiti dell’area meridionale – si contano 645.771 casi ed oltre 35mila decessi attribuibili alla presenza del virus. A seguire, il Perù ed il Cile rispettivamente con 187.400 e 122.499 casi, e 5.162 e 1.488 deceduti.
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