Le fake news sono un argomento spinoso quando si parla di informazione. Lo è diventato ancora di più da quando la pandemia si è insediata nelle nostre vite, insieme alle fake news ad essa collegate. Così l’Unione Europea si è pronunciata ed ha chiesto espressamente ai colossi dei social network di promulgare gli sforzi contro le fake news per i prossimi sei mesi.

Gli organismi coinvolti

Sono stati contattati, nello specifico, Google, Facebook, Twitter, Microsoft, TikTok e molti inserzionisti, chiedendo dettagliati rapporti mensili sui provvedimenti presi da ogni singolo social/azienda per contrastare la disinformazione. Sono infatti tantissime le fake news che abbondano sui siti e sulle piattaforme che fanno a capo a Google e simili, da stranissimi chip presenti nei vaccini a fantomatiche profezie che annuncerebbero la fine dei tempi per mano del Coronavirus. Già in precedenza, le suddette piattaforme hanno sottoscritto un codice di condotta dell’Unione europea per tentate di contrastarne la diffusione.

Bene YouTube

Tra le piattaforme che hanno firmato il codice di condotta, YouTube si è contraddistinta per essere stata quella che è maggiormente intervenuta in materia di disinformazione. Ha infatti bloccato molti video contenenti false informazioni, che ha portato anche a una chiusura dei canali che ne hanno tentato la diffusione, e ha rimosso circa 500mila video con informazioni non verificate sul Coronavirus.

A commentare l’urgenza, sempre crescente, nella lotta contro le fake news è Vera Jourova, vicepresidente della Commissione per i valori e la trasparenza, che ha infatti affermato che “la pandemia è diventata un terreno fertile per false affermazioni e le teorie e le piattaforme del complotto sono importanti amplificatori di questo tipo di messaggi. Dobbiamo continuare a lavorare insieme per migliorare la nostra lotta alla disinformazione, ma abbiamo bisogno di maggiore trasparenza e maggiore impegno dalle piattaforme online”.

Dobbiamo sperare che il pugno duro contro le fake news continui anche quando la pandemia lascerà finalmente le nostre vite, visti gli incalcolabili danni che potranno ancora arrecare alla nostra società.

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