Nel quarto giorno di Consiglio EU prosegue il braccio di ferro tra le cancellerie tedesca francese ed italiana, che premono per un piano fondato su sovvenzioni piuttosto che su prestiti, con gli stati “frugali” – tra i quali principalmente la rappresentanza olandese che può contare sull’endorsment di Austria, Danimarca, Svezia e Finlandia, restii alla precedente proposta del presidente Michel –. 

Alle 17, inizierà la plenaria con la nuova proposta del presidente del Consiglio EU.

Ottimismo da differenti punti di vista

Nelle ultime interviste, si è mostrata ai giornalisti ottimista Angela Merkel,  tra i tessitori principali della strategia perché il genere di accordo auspicato da 22 paesi europei sia quello definitivo: “Abbiamo lavorato su un quadro per un possibile accordo. È un passo avanti e dà la speranza che oggi forse ce ne possano essere altri o che un accordo sia possibile”.

Il cancelliere austriaco tedesco, Kurz ha invece espresso un altro genere di ottimismo a proposito dell’andamento dei negoziati: “I negoziati non sono ancora finiti, ma possiamo essere molto soddisfatti di essere riusciti ad ottenere una riduzione dell’importo totale, che era la nostra richiesta principale, un aumento degli sconti per l’Austria e la garanzia che investimenti e riforme saranno controllati. Davvero un ottimo risultato”.

Il premier Conte sulla mutevole proposta

Rientrando in albergo dopo la notte di dibattimenti con gli altri leader europei, il presidente ai cronisti aveva spiegato come, con una certa probabilità, il presidente del Consiglio EU formulerà una nuova proposta, ovvero riduzione dei grants da 400 a 390 miliardi, che si aggiungono ai 360 di prestiti. 

Nel nebuloso perimetro delle opinioni, appuntamento dunque alla riunione delle 17 che culminerà – forse – nella decisione finale.

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Fonte foto European Union

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