Dopo quasi due mesi di stop a causa dell’epidemia – non ancora domata –, è la prima tra le grandi leghe d’Europa a ritornare in campo con un derby d’eccezione: la ventiseiesima giornata del maggiore campionato tedesco comincia infatti con Borussia-Shalke.
Cos’è cambiato
Non ci sono più i bambini ad accompagnare i giocatori dal tunnel al campo di calcio. Nello stesso tunnel non è previsto alcun contatto tra i componenti delle squadre rivali. Nessuna stretta di mano o abbraccio tra giocatori o con gli ufficiali di gara.
Le partite si giocheranno all’interno di arene senza spettatori. La presenza viene limitata fino ad un massimo di trecento tra funzionari, atleti e dirigenti delle società. I giocatori in panchina dovranno essere seduti a debita distanza gli uni dagli altri. E, qualora, “sfortunatamente” , una delle due squadre dovesse segnare un gol, l’invito è a placare le proprie emozioni nell’esultanza. Questo è il calcio tedesco al tempo del Coronavirus.
La ripartenza (degli allenamenti) in Italia
In Italia la ripartenza della serie A è avvolta ancora tra le incognite: con numerose restrizioni a partire da lunedì 18 maggio le squadre di calcio potranno soltanto ritornare sui campetti dei centri d’allenamento: da un lato vi sono le preoccupazioni dell’Associazione Calciatori, dall’altro l’impossibilità materiale di alcuni club per poter rispettare il nuovo protocollo della Federazione italiana Gioco Calcio.
Già giovedì, secondo quanto emerge dal quotidiano La Repubblica, l’amministratore delegato dell’Inter, Giuseppe Marotta, ha affermato che la squadra non andrà in ritiro finché il protocollo previsto non verrà modificato. Marotta si sarebbe interrogato sulle responsabilità che ricadrebbero sui medici sociali nell’eventualità di contagi.
La Liga in campo a Giugno, forse
In Spagna, il presidente della Liga Javier Tebas spera che le squadre tornino a giocare il 12 giugno con partite tutti i giorni fino all’esaurimento del calendario sportivo. Già dalla scorsa settimana sono incominciati gli allenamenti individuali per i giocatori.
Il commento di Tebas alla rete televisiva spagnola Movistar: “Vorrei ricominciare il 12 giugno, ma dobbiamo essere prudenti e non dipende solo dal calcio. Dipende anche dalla società: dobbiamo tutti concentrarci sul rispetto delle misure per proteggere la salute”.
C’è speranza per la Premier League
Giovedì, il parere del governo britannico è stato positivo per il ritorno del calcio inglese il 12 giugno attraverso il “Restart Project”, per il quale si prevede che 8 partite su 10 siano giocate su di un campo neutro.
A tale proposito, le dirigenze dei club avanzano pretese sulle designazioni: per questioni legate al marketing, vorrebbero infatti che i match fossero tenuti all’interno degli stadi intitolati alle importanti società internazionali che sponsorizzano i club.
In Francia campionato già concluso
Già alla fine dello scorso mese di aprile la Ligue 1 ha assegnato il titolo al Paris Saint-German, club che risultava fino al momento della sospensione primo nella classifica del campionato con 12 punti di vantaggio rispetto al Marsiglia. Dunque, si guarda già al campionato 2020-2021 che si spera possa cominciare a settembre. Fine dei giochi anche per il Tolosa, che risultando ultimo nella classifica retrocede in Ligue 2.
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