Hanno iniziato Starbucks, Coca-cola ed Unilever ed hanno proseguito HP, Adidas e Ford utilizzando il boicottaggio di Facebook per la diffusione di messaggi pubblicitari relativi a propri prodotti: tutto secondo la nuova campagna “Stop Hate for Profit”, per la quale il principale dei social media non sarebbe realmente impegnato nella campagna di contrasto alla diffusione di messaggi d’odio attraverso le proprie pagine.

La campagna

“Premi Pausa su Odio – è l’incipit della protesta sul sito ufficiale della campagna – Chiediamo a tutte le aziende di essere solidali con i nostri valori americani più profondi di libertà, uguaglianza e giustizia e di non fare pubblicità sui servizi di Facebook a luglio”.

La risposta di Facebook

“Investiamo miliardi di dollari ogni anno per mantenere la nostra comunità sicura – è la nota diramata dall’azienda – e lavoriamo costantemente con esperti esterni per rivedere le nostre policy”.

Poi nello specifico su azioni ed investimenti: “Abbiamo bandito 250 organizzazioni della supremazia bianca da Facebook e Instagram. Gli investimenti che abbiamo fatto in intelligenza artificiale ci permettono di individuare quasi il 90 percento dei discorsi d’odio su cui interveniamo prima che gli utenti ce li segnalino, mentre un recente rapporto dell’Unione Europea ha rilevato che Facebook ha esaminato più segnalazioni di hate speech rispetto a Twitter e Youtube”.

Infine, conclude: “Sappiamo di avere ancora molto lavoro da fare, e continueremo a collaborare con i gruppi per i diritti civili, il Garm e altri esperti per sviluppare ancora più strumenti, tecnologie e policy per continuare questa lotta”.

Le conseguenze

Il movimento potrebbe tramutarsi in un danno economico per Facebook: come riproposto dalla CNN, Pathmatics, società specializzata sulla comunicazione e sul marketing, ha stimato che i cento marchi che hanno speso di più in contenuti pubblicitari attraverso Facebook nel 2019 abbiano inciso sulle entrate del social per 4,2 miliardi di dollari, equivalenti al 6 percento delle entrate di natura pubblicitaria della piattaforma.

Altre risposte

Reddit e Twitch hanno deciso di agire a discapito del presidente Trump. Se il primo ha optato di chiudere oltre duecento community inneggianti  al Tycoon e contaminate da linguaggi d’odio, il secondo differentemente ha sospeso il canale personale, nel quale veniva ripreso il passaggio di un comizio sull’invio di “stupratori dal Messico agli Stati Uniti”.

Twitch ha in questa maniera motivato la sospensione: “Come tutti gli altri, i politici su Twitch devono aderire ai nostri termini di servizio e linee guida comunitarie. Non facciamo eccezioni per i contenuti politici e prenderemo provvedimenti sui contenuti riportati che violano le nostre regole”.

Foto di Camilo Jimenez; Fonte unsplash.com

LEGGI ANCHE:

Giustizia razziale e proteste: la risposta di quattro big dell’hi-tech

Via col vento, per HBO il film è razzista: via dal catalogo

Trump dichiara guerra ai social network e firma il decreto contro l’immunità

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here