Il presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde

Da Francoforte sul Meno, in occasione della conferenza “ECB and Its watchers XXI” organizzata da Institute for Monetary and Financial Stability e Goethe Universitat, il presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde ha aperto ad una revisione delle strategie di politica monetaria dell’Istituto centrale per un aumento del tasso d’inflazione.

A poche settimane dalla decisione della Fed

Le parole del banchiere centrale europeo arrivano a poche settimane di distanza dall’annuncio della Federal Reserve americana a proposito di una politica monetaria incentrata ad ottenere un’inflazione media nel tempo al 2 percento con gli obiettivi sinergici di “massima occupazione” e “stabilità dei prezzi”: dunque il 2 percento non come sbarramento massimo da non sfondare bensì come la giusta velocità di crociera nei tempi correnti.

Le considerazioni di Lagarde

La prospettiva di lavorare all’innalzamento del tasso d’inflazione nasce da alcune considerazioni con riguardo all’evoluzione dell’economia e della società. “Dal 2003, anno in cui abbiamo condotto l’ultima revisione della strategia, l’area dell’euro e l’economia mondiale hanno subito profondi cambiamenti – ha spiegato Christine Lagarde – il consenso che ha governato la politica monetaria a livello mondiale è stato contestato su diversi punti”.

Che cosa è cambiato nell’ultimo ventennio e quali eventi hanno influito: “L’ultimo decennio è stato definito da un persistente calo dell’inflazione tra le economie avanzate – è la disamina del presidente – Nell’area euro, l’inflazione annua è stata in media del 2,3 percento dal 1999 sino alla vigilia della grande crisi finanziaria nell’agosto 2008, ma solo dell’1,2 percento da allora fino alla fine del 2019”.

Con riferimento al periodo tra il 2003 ed il 2019 gli sforzi della Banca centrale europea si sarebbero condensati per un’inflazione annua “inferiore, ma prossima al 2 percento”. Il motivo? “Una formulazione appropriata in un momento in cui la BCE stava cercando di stabilire credibilità ed un’inflazione troppo alta era la sua principale preoccupazione”.

I tempi moderni

Ma tutto è cambiato in un contesto nel quale il tasso d’inflazione tende verso la diminuzione, pertanto si parla di “obiettivo d’inflazione”, ovvero di una nuova strategia di politica monetaria capace di portare l’asticella inflazionistica verso l’alto.

“Nell’attuale contesto di minore inflazione – ha spiegato Lagarde – le preoccupazioni che dobbiamo affrontare sono diverse e questo deve riflettersi nel nostro obiettivo d’inflazione. Diventa più importante garantire che vi sia spazio sufficiente sopra lo zero per conferire nuovamente potere alla politica monetaria convenzionale”.

Fonte foto ecb.europa.eu

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