Ritornerà in Francia la porta del tristemente noto locale parigino Bataclan con l’opera “Ragazza triste” dello street artist internazionale Banksy, a memoria dell’eccidio di 90 innocenti nella serata del 13 novembre 2015 a causa dell’estreme conseguenze dell’integralismo.
La storia
Trafugata durante il gennaio del 2019, della porta si erano perse le tracce sino al ritrovamento a giugno 2020 da parte di una pattuglia di carabinieri in un casolare delle campagne in provincia di Teramo. Dal 14 luglio, l’opera è esposta presso palazzo Farnese a Roma, l’ambasciata di Francia in Italia.
Una data non casuale: è infatti questo uno dei giorni culminanti della rivoluzione francese, quando nel 1789 la folla di rivoluzionari prese d’assalto la prigione-fortezza della Bastiglia, tra i simboli dell’assolutismo.
Sull’iniziativa che cade durante la giornata di festa nazionale francese è intervenuto il Procuratore Michele Renzo: “è la festa della libertà e la libertà la celebriamo tutti. Il valore simbolico di questa porta ci dice che per la nostra libertà dovremo lottare sempre”.
Dopo l’esposizione, nei prossimi giorni, la porta proseguirà il viaggio di ritorno, scortata dai carabinieri sino al confine italo-francese.
Un gesto doveroso
È stata la risposta del generale Roberto Riccardi, comandante generale dei carabinieri per la Tutela del Patrimonio culturale, all’apprezzamento dell’ambasciatore Christian Masset. Il generale ha infatti spiegato come le opere d’arte debbano necessariamente essere restituite ai contesti d’origine.
Il punto sulle indagini
Con una cronologia degli avvenimenti ancora da disvelare completamente, prosegue il lavoro delle autorità: 6 gli arrestati da parte della polizia francese, 2 i denunciati dai carabinieri.
Foto di Philippe Agnifili; fonte flickr.com
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