La polizia austriaca nel centro di Vienna successivamente agli attentati – Austria, 2 novembre

A partire dalle 20 di ieri sera – 2 novembre – la capitale austriaca Vienna è stata colpita da un sanguinoso attacco terroristico: come riferiscono le fonti d’informazione locale nel centro della città sono stati sparati colpi d’arma da fuoco in sei diverse scene non lontano da Schwedenplatz.

Almeno 4 sono i civili rimasti uccisi, dei quali due uomini e due donne, e 17 le persone ferite.

Colpevoli e movente

Intorno alle 20, come riportato dal capo della polizia Gerhard Purstl, uno dei colpevoli sarebbe stato ucciso dalla polizia: dall’accertamento dell’identità sembrerebbe trattarsi di un ventenne originario della Macedonia del Nord, simpatizzante dell’organizzazione terroristica Isis. Al momento della perquisizione, il giovane portava con sé un finto esplosivo, un machete, una pistola ed un fucile a pompa.

Ma non sarebbe l’unico degli autori del vile atto terroristico: la polizia ha riferito a proposito dell’azione congiunta di quattro criminali, sebbene non vi siano prove certe.

Il discorso del cancelliere Kurz

In diretta televisiva alla nazione ha affermato “di essere profondamente preoccupato in quest’ora buia” nella quale il nemico più grande è rappresentato da “estremisti e terroristi”, non è infatti da consideraare questa come una lotta tra cattolici o musulmani, o ancora tra austriaci ed immigrati: “Questa è una lotta fra molte persone che credono nella pace e alcuni che auspicano la guerra. È questa una lotta fra civiltà e barbarie”.

Infine, il cancelliere è ritornato  nel proprio breve discorso sulla difesa risoluta dei valori fondamentali e sul ricordo perenne degli attentati.

La risposta al fanatismo di Di Maio

Il ministro degli Esteri italiano ha lasciato alle pagine di Facebook un proprio commento su cosa stia accadendo in Europa, anche con memoria agli ultimi atti ostili e codardi accaduti in Francia nelle ultime settimane.

“In meno di una settimana più di due attentati terroristici hanno sconvolto l’Europa – ha commentato il ministro – Sono stati colpiti paesi con i quali condividiamo molto, tutto, anche i confini”.

Il ministro si riferisce all’attentato di Nizza della scorsa settimana quando un fanatico armato di coltello, entrato nella basilica di Notre-Dame, ha ucciso due persone. Una terza, in un bar nel quale aveva ricercato rifugio nella fuga. Sulla provenienza del terrorista ritorna il ministro: “Ognuno di voi avrà pensato che avrebbero potuto colpire anche in Italia. Il terrorista di Nizza era sbarcato a Lampedusa, gli attentatori austriaci hanno agito per uccidere. E hanno ucciso in modo violento, indiscriminato”.

Ma sulla scia del terrore degli ultimi giorni, sebbene non siano state individuate strette connessioni se non la componente integralista, c’è anche il ferimento grave con arma da fuoco di un prete ortodosso mentre si accingeva a chiudere la propria chiesa a Lione il 30 ottobre.

Pertanto, chiosa: “Ad accomunare queste bestie è l’odio verso la nostra società, verso il nostro modo di vivere ed essere liberi”.

Fonte foto Twitter

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