arte

Qualche settimana fa ci siamo occupati dell’arte “che va in città” in un senso ben preciso. Quello, cioè, dell’arte figurativa contemporanea che rischia se stessa e la propria stessa sussistenza fisica, pur di esporsi per le vie affollate delle metropoli. Dicemmo che il senso di questo gesto contemporaneo si compiva anche – se non di più – nella consumazione della vandalizzazione del mural, del poster, del segno artistico gettato in pasto al formicolio della folla. Perché il significato ultimo di questa popular art stava proprio nel gettare la figura nel fiume ribollente degli “umori” della città. Ora vogliamo parlare di un altro aspetto ugualmente “contemporaneo”, innovativo, dell’arte che va in città. 

Ultimamente, nelle metropoli come nelle cittadine del nostro Paese, prendono vita e respiro delle “installazioni diffuse” che hanno la caratteristica di riportarci immediatamente agli occhi qualcosa della storia del mondo e dell’arte, ma che di questi stessi mondi rappresentano delle “cover” ironiche – e in un certo senso dotate pure di una misteriosa “auto-ironia”. Sul sagrato della bellissima chiesa di San Francesco ad Arezzo, ad esempio, è “spuntato” un Laocoonte impegnato a liberarsi, invano, dalle spire dei serpenti marini inviati dalla dea Atena contro di lui ed i suoi figli. Laocoonte era un veggente troiano che provò ad avvertire i propri concittadini dell’inganno celato dal cavallo di legno, che portava nel proprio ventre i nemici greci. Atena, che parteggiava per i Greci, punì in tale maniera “spettacolare” Laocoonte, per non far dubitar i Troiani dell’opportunità di tirar il cavallo all’interno delle mura. Sappiamo che Laocoonte, invece, aveva ragione. La scultura, opera della scuola di Rodi del I sec., ha dunque una portata mitica molto drammatica, ma… questo Laocoonte ha la pelle della schiena e delle braccia strapiene di tatuaggi. Come un Fedez o un Blanco, o uno dei tanti giovani rapper della scena musicale attuale. Indubbiamente ciò che si stampa sulle nostre labbra è un sorriso, al veder quei muscoli tesi allo spasimo ricolmi di figure tatuate.

Perché “bagnare” l’arte di ironia?

Il serio profeta, il veggente di terribili destini, ce lo immaginiamo all’improvviso in uno dei laboratori “tattoo” delle nostre città, mentre sceglie quale figura farsi “dipingere” sulla pelle. Non è più “lui” il mito, ma è un uomo che, come noi, cerca miti da leggersi addosso, cerca sicurezza in un messaggio da mostrare con il corpo. Ridiamo, perché la figura maestosa della classicità è calata nel “brodo pop” dei nostri giorni. E non è “superficialità” o, peggio, “offesa” perpetrata nei confronti della cultura. E’, probabilmente, soltanto umana leggerezza. È, forse, un non sentirsi da meno della storia, perché senza di noi, di noi qui ed ora, la storia neanche continuerebbe. Un po’ più in là, in piazza San Domenico, ci scontriamo con una riproduzione della testa del David di Michelangelo, sul terreno, come caduta, staccatasi dal collo. Anche il viso del David è tatuato, come quello del cantante Achille Lauro.

La storia che “scherza” su di sé

L’autore del Laocoonte e del David tatuati è Fabio Viale, ma installazioni di questo tipo stanno riempiendo città piccole e grandi. C’è uno street artist, che si firma Blub, che sta puntellando i comuni italiani con immagini di celeberrimi personaggi della storia dell’umanità e dell’immaginazione artistica. Tutte queste figure sono immerse nell’acqua, in un “azzurro” da acquario, e indossano mascherine da sub. Per poter respirare. Altrimenti soffocherebbero. Le opere sono dipinte sui piccoli sportelli di ferro che racchiudono le terminazioni elettriche urbane. Giuseppe Verdi, la Venere del Botticelli, un Totò – a Napoli -, Van Gogh… tutti respirano grazie al boccaglio e alla mascherina. Blub sostiene che l’arte debba “scendere dai piedistalli”. Ma quando afferma questo egli non vuol dire che l’arte debba diminuire di importanza, ma che “noi” non dobbiamo sentirci come banali, ordinari, invisibili, lì in basso lungo i piedistalli della storia. Il mondo dell’arte è il nostro mondo.

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