Arrivato da pochi anni in Italia, il progetto UrBees conta già molti sostenitori: scopriamo perché.
Ormai la vita in campagna non è più salutare come una volta. Lo sanno bene le api, che, a causa dell’utilizzo sempre più smodato di pesticidi agroindustriali nei campi, sono costrette ad “emigrare” in città. Nasce così UrBees, il progetto di apicoltura urbana che, dopo aver contagiato Berlino, Londra, Parigi e New York, in tempi molto recenti ha preso a diffondersi anche nelle maggiori città italiane. Prima Torino, poi Milano e Roma negli ultimi anni sono state letteralmente invase da sciami di api in fuga, alla ricerca di qualcuno che potesse prendersi cura di loro. La richiesta d’aiuto è stata accolta immediatamente da Antonio Barletta, il principale fondatore e responsabile dell’apicoltura cittadina italiana. Grazie al suo zelo e a quello di molti altri più o meno esperti apicoltori, è stato così possibile impiantare alveari e arnie nei luoghi cittadini più strampalati: dai tetti degli edifici pubblici ai balconi dei privati cittadini appassionati di miele e natura.