Più di 4 ore al giorno sui social ma niente, non riescono proprio a ridurre il loro tempo online, anche se sanno che è nocivo. Una situazione che certo il Covid non contribuisce a migliorare.
Sono i dati raccolti su un campione di 2mila ragazzi e ragazze tra gli 11 e i 18 anni dalla ricerca condotta dall’Osservatorio scientifico della no-profit Movimento Etico Digitale. E’ la doppia faccia di smartphone, social e web rivelata dalla pandemia: hanno garantito le relazioni interpersonali, ma hanno anche portato ad aumentare, nei fatti, quello stesso isolamento.
Reagiscono male se interrotti
Stando ai numeri, il 79% dei ragazzi tra gli 11 e i 18 anni trascorre più di 4 ore al giorno sui social: corrispondono a due interi mesi in un anno. Il 52% hanno tentato invano di ridurre il tempo online e il 33% è consapevole di fare un utilizzo eccessivo dello smartphone. Lo sbloccano in media 120 volte al giorno e lo usano, oltre che per essere connessi ai loro coetanei tramite i social, anche per vedere film o ascoltare musica fino a tarda notte. E guai ad interferire: un ragazzo su 2 dichiara che gli capita di scattare, rispondere male o alzare la voce se disturbato.
Segnali di dipendenza
Davide Dal Maso, fondatore del Movimento etico digitale e insegnante, spiega quali sono i segnali che rimandano alla dipendenza dallo smartphone: “Sono talmente assorti mentre sono on line da percepire ogni interferenza esterna come intromissione indebita o attacco personale, hanno necessità di portare lo smartphone con sé ovunque si vada; hanno difficoltà a lavorare, concentrarsi, relazionarsi con gli altri a causa dell’uso continuativo dello smartphone che usano per sopperire a sensazioni di ansia e tristezza”.
Connessi anche la notte
Spesso si addormentano con gli youtuber preferiti e lo smartphone non lo spengono mai; non si accorgono di quanto tempo passano online e faticano a distinguere tra quando sono connessi e quando sono offline. E il disagio cresce anche tra i genitori, che non sanno come gestire i tempi sugli schermi. Anche perché uno dei segnali più preoccupanti è quello legato al sonno: il 40% degli intervistati dichiara di perdere ore di sonno perché rimane connesso e attivo online anche di notte.
I consigli per evitare la dipendenza
La no-profit Social Warning – Movimenti etico digitale, ha elaborato anche quattro consigli utili, per le famiglie.
Attenzione al tempo di uso
Esistono numerose funzionalità e app che permettono di tenere traccia delle ore passate davanti allo schermo, è possibile anche impostare notifiche o blocchi quando si eccede un determinato numero di ore.
Stabilire delle “no-smartphone-zones”
Creare delle vere e proprie zone della casa dove il telefono “non può entrare” può dare un aiuto significativo nel limitarne l’uso. Vietato tenere il telefono sul tavolo durante i pasti.
No agli smartphone durante la guida
Tenere lontano il telefono quando si è alla guida. Un’importante accortenza per la sicurezza nostra e anche degli altri.
Disattivare le notifiche
Questo è un modo semplice ed efficace per frenare il circolo vizioso che ci spinge a controllare il telefono in continuazione.
Il crowdfunding per lavorare nelle scuole sulla dipendenza
La no-profit ha anche lanciato una campagna nazionale di sensibilizzazione contro la dipendenza da smartphone, con l’obiettivo di raccogliere fondi per raggiungere cento nuove scuole in tutta Italia, anche in modalità di e-learning. Il Movimento punta a formare anche migliaia di genitori per affrontare insieme tematiche legate ai Social Network, ai rischi (fake news, cyberbullismo) e alle opportunità (influencer, e-commerce).