È morto domenica nella propria abitazione di New York uno dei più grandi artisti viventi specializzati in progetti di arte pubblica e ritornato alle cronache italiane a partire dal 2016, in seguito all’istallazione galleggiante “The Floating Piers” sul lago d’Iseo.
Classe 1935, originario della Bulgaria, l’artista ha condiviso gran parte del proprio percorso focalizzato sulla cosiddetta “Land Art” con la compagna Jeanne-Claude, deceduta nel 2009.
La voglia di cambiare volto al Mondo
Con le proprie mastodontiche istallazioni, obiettivo dell’artista era la rivoluzione dell’aspetto del paesaggio fine a sé stessa. Della propria arte diceva: “Non voglio usare chiavi politiche, letterarie o religiose per parlare del mio lavoro. Il mio lavoro è la cosa in sé. Se vogliamo, è politica in sé. Avete idea di cosa può voler dire ottenere i permessi per impacchettare il Reichstag? Convincere Mister Kohl e tutto il Bundestag? Costringerli a votare qualcosa che non esiste ancora, se non nell’immaginazione? Questa è vera dimensione politica, non illustrazione della politica, ma pura visione politica”.
Ma quanto fatto sulla cupola del parlamento tedesco nel 1995 è soltanto uno dei mirabolanti progetti artistici nei quali Christo è stato impegnato. Soltanto nel 1991, la coppia aveva lanciato “The Umbrellas Project” con l’istallazione di 3100 smisurati ombrelli blu tra la California ed il Giappone. O ancora, nel 2005 con “The Gates” Christo Yavacheff e Jeanne-Claude istallarono 7.503 pannelli in tessuto di nylon tra i viali di Central Park a New York: l’affissione dei pannelli durò 16 giorni, al termine dei quali le strutture ed i materiali utilizzati vennero rimossi per essere riciclati e riutilizzati.
La passerella dorata sul lago d’Iseo
Tra il 18 giugno ed il 3 luglio 2016, il lago d’Iseo diventò la cornice per un’istallazione dell’artista. Dalla descrizione del progetto: “100mila metri quadrati di tessuto giallo luccicante, trasportati da un sistema modulare di pontili galleggianti di 220mila cubi di polietilene ad alta densità, ondulati dal movimento delle onde”.
Si trattava di una passerella adattata sulla superficie del lago, la quale offriva a chi la percorreva la sensazione “di camminare sull’acqua”.
L’incartamento dell’Arco di Trionfo si farà
Leggendo l’annuncio della dipartita dell’artista, viene tuttavia fatta menzione sulla continuazione di un altro suo lavoro: “Christo e Jeanne Claude sono stati sempre chiari sul fatto che i loro progetti artistici continuano anche dopo la loro morte. L’Arc de Triomphe, Wrapped (Project for Paris) è ancora previsto tra il 18 settembre ed il 3 ottobre 2020”.
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