Il “Jack-up”, il mezzo navale progettato e costruito per l’istallazione, manutenzione e sostituzione delle paratoie nell’ambito del progetto infrastrutturale “Mose” a difesa della città di Venezia e della Laguna omonima dall’innalzamento periodico del livello del mare – Venezia, ottobre 2017

“I tecnici alle tre control room del Mose, guidati dal Responsabile dei sollevamenti ing. Davide Sernaglia, hanno iniziato le operazioni di innalzamento delle barriere alle 8:35”.

Inizia in questa maniera la cronistoria del “Primo – vero – test del Mose contro l’acqua alta” dopo una stagione estiva di prove nel sollevamento delle barriere a difesa della Laguna veneziana dall’innalzamento del livello del mare.

L’ultima volta a settembre, prima del test di stamane 3 ottobre in risposta all’avanzare della stagione autunnale, i tecnici del Consorzio Venezia Nuova e di Comar dalle sale di controllo alle tre bocche di porto avevano effettuato contemporaneamente il terzo test per l’innalzamento delle 4 barriere delle quali si compone la grande opera infrastrutturale del Mose – Lido Nord, Lido sud, Malamocco e Chioggia –.

La giornata

“Alle 9:52 – prosegue la cronistoria della giornata attraverso le pagine-web del Mose – tutte le 78 paratoie hanno chiuso la laguna dal mare. In città il livello della marea si è assestato intorno ai 70 centimetri, mentre le paratoie hanno bloccato il mare a 125 centimetri”.

Ed il risultato del sollevamento delle paratoie è evidente perché turisti e curiosi hanno continuato ad immortalare lo storico momento in piazza San Marco – altrimenti invasa dall’acqua – oggi completamente all’asciutto.

Infine, a partire dalle 14:57 “sono iniziate le operazioni di abbattimento delle paratoie per riportarle nei propri alloggi”.

Un’opera che funziona ma da completare

A gioire per il risultato ma allo stesso tempo impegnandosi nel completamento dell’infrastruttura lo stesso Giuseppe Fiengo, amministratore delegato del Consorzio Venezia Nuova, il quale ai cronisti dell’agenzia ANSA ha ribadito: “Mancano molte cose, mancano impianti, alcuni collegamenti, dobbiamo controllare e valutare la sicurezza, che è commisurata agli anni Novanta. È questa un’opera che sta in mezzo al mare. Il più è fatto. Si adegua gestendola ma è una cosa normale”.

Foto di Stanislav Kuznetsov; fonte 123rf

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