Si svolgerà a Napoli dal 3 al 6 luglio la Conferenza Internazionale di Pedagogia Critica “Alternative e resistenza a populismo, sessismo, razzismo” che vedrà riuniti circa 200 relatori provenienti da tutto il mondo – dall’Australia al Brasile, dagli Stati Uniti e all’Inghilterra, fino alla Grecia e alla Turchia passando per Cipro, Malta, Spagna, Sudafrica – e da diverse realtà organizzate come la scuola, l’università, il mondo della ricerca, il terzo settore, i movimenti educativi, per generare dialogo e solidarietà, soprattutto discutere della costruzione di alternative educative al modello dominante, in un tempo in cui si ergono muri non solo fisici ma soprattutto culturali verso tutto ciò che è diverso.

Napoli, città da sempre accogliente delle diversità, sarà dunque luogo aggregatore di riflessioni ed esperienze internazionali nel campo della pedagogia critica sul tema dell’antirazzismo nel Mediterraneo, della resistenza a forme di oscurantismo culturale, sul ruolo dell’educazione rispetto alla crisi economica. Interventi che si integreranno con un ampio campo riflessivo sui temi delle diseguaglianza, della professionalità degli educatori, della lotta alla dispersione scolastica, del capitalismo. Tematiche, queste, che possono essere affrontate solo in un’ottica di rete come nel caso della Conferenza che vede l’interconnessione di università, centri di ricerca nazionali e internazionali come il CNCA, centri di Arte-Educazione della Globalità dei Linguaggi, la rete di educatori della Sanità, i Maestri di Strada, il centro MaMu, l’Orchestra Sanità Ensamble, il movimento Prima le Persone, la cattedra interdisciplinare Unesco di educazione alla pace, reti nazionali e internazionali di Pedagogia, Teatro degli Oppressi e tante altre realtà costruite dal basso.

La Conferenza avrà un carattere itinerante. L’apertura del 3 Luglio sarà ospitata nello scenario suggestivo della Sala dei Baroni di Napoli, il 4 e il 5 mattina le attività proseguiranno presso l’antica Facoltà di Lettere e Filosofia della Federico II nell’aula Magna Piovani, mentre i pomeriggi e tutta la giornata del 6 si svolgeranno nel cuore dei Quartieri Spagnoli, alla sede dell’Accademia di Belle Arti del centro Foqus.

L’evento è promosso da Paolo Vittoria, educatore, docente di pedagogia della Federico II che ha vissuto a lungo in Brasile – dove ha collaborato con movimenti educativi nella costruzione di esperienze politiche e sociali di resistenza ai sistemi di esclusione e marginalizzazione – e rientrato da qualche anno in Italia si è dedicato alla costruzione di reti integrate nel campo della pedagogia critica.

Accanto a lui, impegnato fortemente nell’organizzazione della Conferenza, Dave Hill, anch’egli riferimento internazionale nel campo della pedagogia critica, direttore dell’Institute Education Policy Studies (Istituto di ricerca su politiche educative) a Londra e professore emerito de Anglia Ruskin University – Chelmsford. Importante l’articolazione con Riccardo De Facci del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, per il ragionamento sulla lotta alle diseguaglianze, l’impegno diretto dell’Accademia di Belle Arti – Giuseppe Gaeta e del Dipartimento di Studi Umanistici – Edoardo Massimilla, e la collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Napoli di Roberta Gaeta sul tema dell’integrazione e l’impegno educativo territoriale.  

Ma la Conferenza Internazionale napoletana non vuole essere solo un momento discussione  e confronto, il suo vero obiettivo è quello di creare una rete permanente di carattere internazionale in grado di promuovere  la consapevolezza che questioni complesse, come le diseguaglianze, le dipendenze, le forme di violenza, l’esclusione, il degrado ambientale, la marginalizzazione, il razzismo, il sessismo, le paure correlate alla chiusura sociale, vadano affrontate anzitutto nell’educazione. Un’educazione critica, cioè aperta al mondo, alle diversità, all’accoglienza, alla solidarietà, al dialogo, all’arte, all’immaginazione.

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