Il 5G è ormai realtà. Manca poco prima che questa nuova tecnologia inizi a rivoluzionare le nostre vite, aprendo nuove frontiere tecnologiche.⁣

Lo studio⁣

Ma quali saranno i settori più investiti da questa novità in Europa? Un recente studio di Analysys Mason ha cercato di fornire un’analisi costi-benefici dell’adozione completa del 5G in Europa. La ricerca analizza quali sono i settori europei – alla luce delle priorità politiche della UE – che potrebbero essere maggiormente investiti da questa rivoluzione tecnologica. Si indagano i benefici non solo economici, ma anche sociali, ecologici e funzionali di cui l’Europa potrebbe godere.⁣ L’analisi stima che, a fronte di 50 miliardi di euro di investimenti complessivi – di cui 20 pubblici – ci si aspetta un ritorno di circa 210 miliardi, cioè 4,5 volte tanto.⁣

I settori

Il 5G aprirà le porte a importanti opportunità per alcuni settori in particolare. Nel settore produzione, logistica e trasporti, ad esempio, una migliore connessione comporterà maggiore programmazione, utilizzo della robotica, riduzione delle congestioni nei trasporti, monitoraggio più efficiente dei processi e un minore utilizzo di energia. Nel settore agricolo, il 5G permetterà di ridurre il “digital divide” tra zone urbane e zone rurali, che permetterà di lavorare di più e meglio anche da queste ultime, riducendone lo spopolamento, oltre a dotarle di nuovi strumenti di raccolta e analisi dei dati per il controllo e la gestione delle colture.

E ancora il 5G darà la possibilità di progettare le prime vere “smart cities”, cambiando l’efficienza energetica sia degli edifici che dei trasporti, oltre a le tecnologie di progettazione e costruzione e la gestione della sicurezza. Città del futuro in cui l’iperconnessione diventa servizio al cittadino, con una più efficiente gestione ecologica degli spostamenti e della mobilità, e una riorganizzazione del traffico cittadino. Infine, anche il settore dei servizi pubblici ne trarrà benefici: il 5G impatterà sul turismo e la fruibilità dei servizi cittadini (che si sposteranno di più su internet) ma anche nella sanità, con monitoraggi a distanza, e nella gestione della burocrazia.

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