Sceglie di fare un tuffo nel passato Pino Daniele, chitarrista e compositore partenopeo, per le date invernali del suo tour italiano cominciato il 6 luglio. Dall’11 al 23 dicembre, infatti, con pause di un paio di giorni tra una data e l’altra, andrà in scena con la band che formò nel 1980, anno in cui l’artista dà vita ad un album che ancora oggi è considerato un capolavoro: Nero a metà. Da poco rimasterizzato, questo disco sarà celebrato dall’artista sui palchi di Roma, Bari, Napoli, e Milano. Una prima data, in questi termini, è stata già eseguita all’Arena di Verona (l’1 settembre) come penultima esecuzione prima dell’interruzione del tour, finalizzato alla preparazione delle date invernali conclusive. All’Arena di Verona Pino è stato affiancato nella performance da ospiti speciali, molti dei quali suoi amici: Elisa, Mario Biondi, Fiorella Mannoia per citarne alcuni. Il successo è stato eccezionale: la formazione di un tempo (James Senese al sax, Gigi Di Rienzo al basso, Agostino Marangolo alla batteria, Ernesto Vitolo alle tastiere, Rosario Jermano e Tony Cercola alle percussioni) ha regalato al pubblico una serata estremamente piacevole e suggestiva. Un palco, quello dell’Arena, su cui l’artista napoletano era già salito ad inizio carriera, nel 1984, segnando un traguardo molto importante per quello che sarà il suo successo futuro.

È proprio a Napoli che, a partire dall’Ottocento in poi, si sono sviluppate le scuole dei più famosi liutai e costruttori di chitarre classiche: nomi come quello di Giovanni Battista Fabricatore, sono tra quelli di coloro che hanno creato la chitarra come la concepiamo ora, cominciando una tradizione che si espande in eccellenza fino in Spagna. Negli anni a venire,quindi, per la chitarra nascono molti concertisti che contribuiscono a valorizzarne il suono e a diffonderla nel mondo come strumento solista, capace di poter suonare anche da solo senza accompagnamenti di nessun altro tipo. La grandezza di questi autori (come Segovia, Tarrega, Llobet) sta nel fatto che ancora oggi sono approfonditamente studiati dagli allievi di musica classica, che sviluppano una sensibilità tecnica e musicale, ancora oggi insuperate.

 

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