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Una data, quella del 18 maggio 2020, che assume a tutti gli effetti una valenza storica: dopo infatti due mesi di lockdown riapre nei centri urbani italiani la maggior parte delle attività commerciali e la quotidianità, su e giù per lo Stivale, ritorna ad assomigliare a quella svanita dopo l’8 marzo.

Il rischio di contagio c’è

In questa maniera, il presidente Giuseppe Conte aveva preannunciato le misure di riapertura in una conferenza stampa durante il weekend trascorso: “Siamo nella condizione di affrontare la fase 2 con fiducia ma anche con senso di responsabilità. Riprende la vita sociale e riprendono gli incontri con gli amici”.

Il presidente ha poi definito il rischio che il Paese si accinge a correre come “calcolato”. Infatti, da parte dei cittadini dovrà esserci la “consapevolezza che la curva dei contagi potrà tornare a salire. Dobbiamo accettarlo altrimenti non potremo mai ripartire, dovremmo aspettare la scoperta e la distribuzione del vaccino ma non ce lo possiamo permettere. Ci ritroveremmo con un tessuto produttivo e sociale fortemente danneggiato

Chi riapre

È il grande giorno dei parrucchieri, che potranno ricevere i propri clienti soltanto su prenotazione in orari stabiliti. All’interno dei locali è necessario indossare la mascherina per tutti. La si potrà togliere soltanto quando il barbiere di turno passerà a modellare la barba. Nei centri estetici, il personale dovrà avere in dotazione mascherine professionali del tipo FFP2, calzari e guanti.

Da oggi, inoltre, è possibile gustare il caffè al bancone dei bar, sempre ad una distanza dagli altri clienti di un metro. Anche qui la mascherina è obbligatoria. L’invito per gli esercenti è la gestione di percorsi distinti per l’entrata e l’uscita dai locali.

Riaprono i ristoranti con i camerieri che serviranno ai tavoli con il volto coperto. Nei centri commerciali per il momento del Lazio, ma in previsione anche in altre regioni d’Italia, tanto i clienti quanto il personale saranno soggetti a screening per il controllo della temperatura corporea.

Si potrà andare al mare ma con numerose restrizioni e regole da osservare. È previsto che anche le spiagge libere siano sorvegliate, onde evitare pericolosi capannelli di persone. Aperti i luoghi di culto, come le chiese, all’interno delle quali i fedeli dovranno rispettare il metro di distanza gli uni dagli altri.

Chi riaprirà

A partire dal 25 maggio, ritorna possibile l’ingresso nelle palestre per l’esercizio del corpo: in questi luoghi l’accesso dovrà essere gestito in relazione alla potenziale capienza dei locali. Durante l’attività fisica, gli atleti dovranno rispettare una distanza di circa due metri. Stessa data è stata imposta ai musei, nei quali i supporti per le visite come le audio-guide dovranno essere disinfettati prima dell’utilizzo.

Sono rinviati alla data del 3 giugno gli spostamenti tra differenti regioni. A discrezione delle autorità regionali, circoscrivere aree rosse a rischio epidemiologico.

Infine, il 15 giugno apriranno cinema e teatri con il divieto all’interno della vendita al dettaglio e del consumo di cibo.

©[Yuri Morozov]/123RF.COM

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